Il gigante
C'era il gigante straspilungone
che sul cappello aveva un omone
che sulla fronte aveva un ometto
che sulla testa aveva un nanetto
che fra i capelli aveva un bambino
che si chiamava Gianpiccolino:
però il bambino, stando lassù,
di tutti quanti era alto di più.
(Roberto Piumini)
Hansel e Gretel
Un ragazzino di nome Hansel
insieme a Gretel, la sua sorellina,
sente per caso che la matrigna
dice a suo padre, una sera, in cucina:
"Non c'è più un soldo e per i tuoi figli
non c'è che un tozzo di pane a testa.
Per non vederli morire di fame
abbandoniamoli nella foresta...".
Il giorno dopo, padre e matrigna
vanno nel bosco coi due figlioli,
poi s'allontanano senza dir nulla
e i due bambini rimangono soli.
Ma i sassolini, fatti cadere
dal furbo Hansel lungo il cammino,
fanno tornare ben presto a casa
col chiar di luna, bimba e bambino.
Passano i giorni, la fame resta,
e son di nuovo là abbandonati,
non trovan più del pane i pezzetti,
già gli uccellini li hanno mangiati!
Gretel singhiozza: "Ho tanta paura!"
Hansel le dice: "Con me sei al sicuro",
le dà la mano e camminano a lungo...
intanto il bosco è sempre più scuro!
A un tratto Hansel, che scruta nel buio,
grida: "Laggiù c'è una luce! E' vicina!".
I bimbi corrono tutti felici
e così arrivano ad una casina.
Che strana casa di zucchero e panna,
di cioccolato, biscotti e canditi!
I bimbi assaggiano...hanno una fame!
E chi resiste a quei dolci squisiti?
Tutto ad un tratto la porta si apre
e una vecchina li invita ad entrare...
però è una strega che mangia i bambini!
Hansel e Gretel si fanno acchiappare!
Lei chiude Hansel dentro a una gabbia,
poi dice a Gretel: "Tu invece mi aiuti!
Accendi il forno che voglio arrostire
quel ragazzino tra dieci minuti".
Povera Gretel, non sa cosa fare!
Poi ha un'idea e, con aria innocente,
dice alla vecchia: "Non sono capace
di controllare se il forno è bollente!".
La strega infila la testa nel forno,
ma Gretel, pronta accanto al portello,
la spinge dentro con tutte le forze
e chiude il forno con il chiavistello!
Poi, finalmente, spalanca la gabbia
e abbraccia stretto il suo fratellino.
Intorno a loro c'è un vero tesoro:
" Possiamo prenderne almeno un pochino!".
E così i bimbi, con oro e gioielli,
tornano a casa dal loro papà.
Lui li credeva perduti per sempre
e adesso piange di felicità!
(Gianni Rodari)
Filastrocche delle fiabe
Alla formica
Chiedo scusa alla favola antica,
se non mi piace l'avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende, regala.
(Gianni Rodari)
La bella addormentata
Le favole dove stanno?
Ce n'è una in ogni cosa:
nel legno del tavolino,
nel bicchiere, nella rosa.
La favola sta lì dentro,
da tanto tempo e non parla:
è una bella addormentata
e bisogna risvegliarla.
Ma se un principe, o un poeta
a baciarla non verrà,
un bimbo la sua favola
invano aspetterà.
(Gianni Rodari)
I sette fratelli
C'erano sette fratelli
che andavano per il mondo:
sei erano sempre allegri,
il settimo sempre giocondo.
Sei andavano a piedi
perchè non avevano fretta,
il settimo invece perchè
non aveva la bicicletta.
Arrivarono ad un castello
che aveva sette finestre:
sei erano spalancate,
ma la settima era aperta.
Sette belle principesse
insieme si affacciavano
sei piangevano, piangevano,
ma la settima singhiozzava.
"Perche piangete, sei principesse?"
"Ah, se sapeste, quei giovani...
quanto siamo fortunate:
di sette fidanzati
che ci misero l'anello al dito,
sei sono scappati,
il settimo invece è fuggito".
"Sposateci noi altri,
sarà la vostra fortuna,
perchè noi siamo in sette
e voi, invece, sei più una".
(Gianni Rodari)